Pinacoteca Malaspina

Il piano nobile dell'ala est e di metà di quella sud del Castello Visconteo è interamente occupato dalla Pinacoteca Malaspina, divisa in Pinacoteca Antica e Pinacoteca del Seicento e Settecento, con una selezione di dipinti, italiani e d'Oltralpe, dal XIII al XVIII secolo.

L'intitolazione della Pinacoteca Malaspina rende omaggio a Luigi Malaspina di Sannazzaro (1754-1835), nobile collezionista pavese, cui si deve la fondazione del primo museo di Pavia aperto al pubblico: lo Stabilimento di Belle Arti, con sede in Piazza Petrarca, già ideato per presentare, oltre a un prezioso nucleo di stampe e disegni, anche una serie di oggetti d'arte applicata, divisi per materiale e tipologia, e una selezione di dipinti esemplificativi dello sviluppo della storia dell'arte italiana dai tempi di Giotto al Settecento, con intento prevalentemente didattico.

Conformemente alle intenzioni del marchese, le opere sono ordinate cronologicamente e secondo la scuola pittorica di appartenenza: quelle regionali italiane e quelle straniere. Si trovano capolavori di scuola veneta, da Giambono alla Madonna con Bambino di Giovanni Bellini. Si segnala l'intenso Ritratto d'uomo di Antonello da Messina.

Ben rappresentate anche la pittura toscana e quella emiliana, che annovera una deliziosa Sacra Famiglia di Correggio e un'opera giovanile del Garofalo. A testimoniare la scuola d'Oltralpe sono capolavori come la Madonna con il Bambino di Hugo van der Goes e il ritratto del re Francesco I di Francia di Jean Clouet. Il nucleo più cospicuo è tuttavia costituito da opere lombarde, tra cui la famosa Pala Bottigella di Vincenzo Foppa, maestro della pittura rinascimentale nel Ducato di Milano, e la stupenda tavola con Cristo portacroce e i dieci certosini eseguita da Ambrogio da Fossano (detto il Bergognone) per la Certosa di Pavia.

La sala della torre, che segue, ospita il modello ligneo del Duomo di Pavia, uno dei più grandiosi modelli lignei rinascimentali ancora conservati, risalente agli anni Novanta del Quattrocento***.

La Pinacoteca del Seicento e Settecento accoglie opere provenienti per lo più dal legato Malaspina e dalle raccolte di Alessandro Brambilla e di Giuseppe Radlinski. Aprono l'esposizione alcune tele in deposito dalla Pinacoteca di Brera, come la Presentazione al Tempio di Camillo Procaccini e la Santa Marta con il drago di Carlo Francesco Nuvolone. Seguono esempi di pittura del Seicento di varia provenienza, tra cui opere di Daniele Crespi, Francesco Cairo, Nuvolone o della cerchia di Guido Reni e nature morte attribuite a Van Kassel e Hupin.

Testimonianza del collezionismo pavese di età illuministica sono, invece, due magnifici bozzetti a monocromo di Alessandro Magnasco (1666-1740), il Soldato morente confortato da un frate e il Seppellimento di un soldato. Opere di rilevanza fondamentale sono infine la Testa di vecchio e la Testa di orientale di Giandomenico Tiepolo (1727-1804) e le due grandi pale di Pietro Antonio Magatti, provenienti da chiese pavesi.

Per catalogo provvisorio opere esposte (non aggiornato) https://malaspina.museicivici.pavia.it/CATALOGO/?collocazione=ESPOSTO