La decorazione degli ambienti: la Sala azzurra
Nel documento datato 1469 redatto dal pittore cremonese Bonifacio Bembo, che era stato incaricato dal duca Galeazzo Maria Sforza, di preparare una sorta di preventivo di spesa per integrare, restaurare o rifare completamente le decorazioni del Castello Visconteo, questo ambiente era utilizzato come prigione.
Fu solo intorno al 1475 che venne sontuosamente decorata a pastiglie dorate su sfondo azzurro, con emblemi visconteo-sforzeschi.
In questa sala è più facile trovare i graffiti, cioè i segni estemporanei, di tenore perlopiù prosaico e quotidiano, tracciati da chi ha trascorso in castello un certo periodo, purtroppo perlopiù appartenenti a quella fase in cui il castello ha subito lo sfregio dellessere alloggiamento militare e caserma.
La sala seguente presenta una volta decorata dalla tipica decorazione detta a tappezzeria o a compassi, che ricorre in diverse altre parti del castello.